La Chiesa e i giovani

15:37


Cari amici, vedo in voi le "sentinelle del mattino" in quest'alba del terzo millennio. Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I diversi messianismi secolarizzati, che hanno tentato di sostituire la speranza cristiana, si sono poi rivelati veri e propri inferni. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti. Cari giovani del secolo che inizia, dicendo «sì» a Cristo, voi dite «sì» ad ogni vostro più nobile ideale. Io prego perché Egli regni nei vostri cuori e nell'umanità del nuovo secolo e millennio. Non abbiate paura di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione.
Dal Discorso del Beato Giovanni Paolo II ai giovani
Veglia conclusiva della XV Giornata Mondiale della Gioventù
Tor Vergata, Roma, 19 agosto 2000 

Domani avrà inizio l'Avvento e io avrò una bellissima possibilità per cominciarlo alla grande: stasera ci ritroveremo a Marola, sperduta località dell'appennino Reggiano, per il ritiro spirituale diocesano dedicato ai giovani over 18. Ritiro spirituale?? Che è? Se magna? O ti hanno costretto?! No, no. Non si mangia e nessuno mi costringe: ci vado perché ne sento il bisogno e ho voglia di passare un fine settimana in buona compagnia, con la possibilità di staccare la spina dalla quotidianità e ascoltare. Ascoltare - spero - con il cuore.

Cosa che oggi non riusciamo più a fare perché, ovunque guardiamo, tutto e tutti ci dicono che quello che conta non è ascoltare, ma gridare, gridare, gridare sempre più forte per farci sentire. Sacrosanto, per l'amor del cielo. Però in questo modo ormai non siamo più capaci di ascoltare veramente. Non ci rendiamo più conto che forse qualcuno ha qualcosa da dirci che è più importante di tutto quello che ci propone il mondo oggi.

La società moderna ci ripete ogni santo giorno - e a caratteri cubitali - che per i giovani non c'è futuro perché mancano i soldi. E allora giù tagli a destra e a manca, indiscriminatamente. Ma non voglio divagare: la politica preferisco lasciarla fuori dai miei discorsi - così come non la sento parte della mia vita, ahimè, messa com'è messa. Però mi domando come sia possibile che i giovani di oggi accettino questa società in cui ci troviamo. È vero che stiamo assistendo a manifestazioni, su manifestazioni, su manifestazioni in cui i giovani reclamano - giustissimamente - i loro diritti (lo facessero anche tutti in modo civile sarebbe ancora meglio): ma perché limitarsi a questo?

Guardo alla Chiesa, alla vita Cristiana e vedo esempi come Giovanni Paolo II che, come risulta chiaro dalla citazione che apre questo mio intervento, credeva nei giovani e per loro ha pregato tutta la sua lunga e venerabile vita. Non solo: per i giovani, per noi giovani, ha anche dato il via a uno dei segni di speranza più belli che la Chiesa abbia mai fatto o che qualsiasi altra istituzione nel mondo abbia mai anche lontanamente pensato. Ha istituito la Giornata Mondiale della Gioventù. Ogni anno essa viene celebrata da milioni di giovani nel mondo, giovani che hanno fatto l'esperienza dell'incontro con Gesù vivo e che, grazie a questo incontro, hanno il coraggio e la forza di rimanere nella Chiesa e testimoniare al mondo l'Amore ricevuto.

La domanda successiva che mi sorge spontanea allora è: come mai i giovani di oggi hanno voltato le spalle alla Chiesa, per abbracciare quella società che poi tanto contestano? Sinceramente non so darmi una risposta, ma prego per tutti coloro che si sono allontanati dall'abbraccio di Cristo senza un vero motivo, perché possano sentirne nel cuore la nostalgia e il desiderio di cercare l'acqua viva che solo Lui può donare, quella che sgorga per la vita eterna.

Concludo con un invito a chiunque stesse leggendo: come ulteriore riprova del fatto che la Chiesa si interessa dei giovani e se ne prende cura, anche quest'anno l'Arcivescovo della mia diocesi, Mons. Lanfranchi ci tiene ad incontrarci nei martedì di Avvento, in tre serate di catechesi, preghiera, canto e festa in preparazione al Natale. Vi lascio la locandina (made by my sister) e vi auguro un felice fine settimana e inizio Avvento!




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2 commenti

  1. Bello che ci siano questi incontri, e soprattutto bello che ci sia ancora chi ha la voglia sincera di farli!

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