Soscial netuorc e i viaggi di Gulliver

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In casa mia capita raramente di riuscire a mangiare tutti insieme: siamo in cinque e incastrare gli impegni di tutti è praticamente impossibile. Soprattutto a pranzo. Oggi invece - segnamolo sul calendario: 6 novembre 2012 - eravamo addirittura in quattro su cinque, vale a dire tutta la componente femminile del Peddi Club. Se non è una giornata storta per qualcuno, alla fine è anche piacevole. Tra una sorella che rutta sonoramente e si picchia da sola perché altrimenti sa che la raggiungerebbe la mano decisamente poco pietosa dell'altra, una madre che se la ride osservando la scena e tu che ti sentiresti l'unica persona normale a quel tavolo, se non fosse per quel mezzo bicchiere di vino che ti fa girare la testa, ovattando i pensieri... Va bene, la scena idilliaca è durata anche più del dovuto. All'improvviso, non si sa perché, qualcuno inizia ad alzare il tono di voce. Ma, accidenti a quel mezzo bicchiere, il bandolo della matassa mi sfugge. Su quel qualcuno però non possono esserci dubbi, tanto è sempre la genitrice.

Stavolta il problema sarebbe che la mia sorella quindicenne tutta soscial netuorc e uan dairecscion (se legge mi uccide facendomi a pezzettini piccoli piccoli e tanto tanto male) passa troppo tempo al pc e troppo poco a studiare o leggere qualche buon libro. Come dar torto alla madre! - Ma questo non potrei nemmeno dirlo, giacché io non ho alcuna voce in capitolo, almeno da quando mia sorella piccola è diventata più grossa di me. - Ecco che arriva il terrificante ordine minaccioso: "Entro domenica finisci di leggere 'I viaggi di Gulliver', altrimenti tu il computer non lo vedi più!" Entro domenica?! Siamo matti? Mancano cinque miserrimi giorni, come diamine si può leggere un libro in così poco tempo? Deve aver pensato così, la quindicenne. Beh, se il libro è 'I viaggi di Gulliver', posso anche trovarmi quasi d'accordo con lei, forse. Quasi. Ma il punto non è questo, il punto è: perché gli adolescenti di oggi odiano tanto leggere? Non riesco davvero a spiegarmelo.

Oddio, è vero anche che se un libro me lo imponeva la prof., alla sua età, allora le probabilità ch'io non lo leggessi o che mi facesse schifo aumentavano vertiginosamente. Eppure dubito fortemente che qui il problema sia l'imposizione da parte dell'insegnante, tant'è vero che la quindicenne ha una scelta che io nemmeno mi sognavo: una lista infinita di libri tra cui decidere quanti e quali leggere, a piacere. E non parliamo di libracci, ma di pilastri della letteratura, tra cui autori relativamente recenti come Pirandello e Calvino. Non ho detto quel macigno di scrittore indigeribile che era Verga - opinione personalissima - né Dante con la sua infinita Commedia - qui sono stata un po' più oggettiva, ne converrete. Ho detto Calvino: mi sembra più che abbordabile per un quindicenne.

Quindi cosa c'è che fa paura ai giovani d'oggi nella carta stampata? Usate pure l'iPad o il Kindle di turno, ma vi supplico: tornate a leggere dei buoni libri. Non le storielle scritte da vostri coetanei che sognano di incontrare i loro idoli e mettono nero su bianco i loro trip mentali in qualche sito di FanFiction. Leggete libri scritti da sognatori sì, ma sognatori che sappiano scrivere in un buon italiano e da cui possiate a vostra volta imparare a usarla, questa preziosa lingua. Ogni libro racchiude sogni e mondi nuovi, sapete? Ogni libro può trasportarvi in un universo intero che ancora non conoscete, ma che di sicuro ha tanto da mostrarvi con una dose di fascino che nemmeno immaginate. Ogni libro può farvi scoprire qualcosa in più su voi stessi. Leggendo scoprirete di non essere da soli: i vostri drammi, piccoli o grandi che siano, li ha già attraversati qualcun'altro. Abbandonate per qualche ora questo benedetto computer e lasciatevi trasportare dalla lettura. Vi può arricchire mille volte di più, fidatevi: è un regalo che fate a voi stessi. Non è vero che non avete tempo: ne avete a palate, ma lo sprecate senza rendervene nemmeno conto. Lo dico a voi per dirlo un po' anche a me stessa. Troppe volte, alzando lo sguardo dallo schermo, mi accorgo che fuori comincia ad imbrunire. E che ne è stato della mia giornata? Quanto ho imparato? Quanto ho trasmesso agli altri? Quanto bene ho fatto? Riflettiamo, usiamo la testa.

"Stay hungry, stay foolish."
Steve Jobs

"...Quando il negozio è chiuso, sentitevi liberi di prendere i libri in prestito
o di tenerli pagandoli in un secondo momento.
OGNI VOLTA CHE NON AVETE SOLDI PER ACQUISTARE I LIBRI
E AVETE BISOGNO DI LEGGERE O VOLETE FARLO, SERVITEVI PURE."

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