Cose che nessuno sa

17:45



Perdonami se ti cerco così goffamente, dentro di te. Scusami se con il mio modo di amarti ti faccio soffrire, ma è che da te voglio estrarre il tuo migliore tu. Ieri sfogliando un libro ho trovato delle parole che mi hanno fatto pensare a te: "Leggevo molto, ma dalla lettura ottieni qualcosa solo quando sei capace di mettere qualcosa di tuo in ciò che stai leggendo. Voglio dire che leggi un libro veramente solo quando è lui che ti legge, solo quando ti avvicini alle parole con l'animo disposto a ferire e a essere ferito dal dolore della lettura, a convincere ed essere convinto, e dopo, arricchito dal tesoro che hai scoperto, a impiegarlo per costruire qualcosa nella tua vita e nel tuo cuore. Un giorno mi sono reso conto che in realtà io non mettevo niente nelle mie letture. Leggevo come chi si trova in una città straniera e per passare il tempo si nasconde in un museo qualsiasi a guardare con colta indifferenza gli oggetti esposti. Leggevo per senso del dovere: è uscito un nuovo libro e tutti ne parlano, bisogna leggerlo; questo classico non l'ho ancora letto, quindi la mia cultura è incompleta e sento la necessità di colmare questa lacuna, bisogna leggerlo".Tu non hai mai accettato di ferire ed essere ferito nella lettura. I libri non ti mancheranno mai, qualcos'altro ti manca però, che è anche nei libri. Tu non hai il coraggio di arrivare al cuore e guardare ciò che c'è dentro. I libri o ti portano lì o sono un vezzo inutile, che invece di riscaldare il mare di ghiaccio del tuo cuore lo rendono ancora più duro.Qualche mese fa, quando mi sono allontanata per ciò che era successo con i miei genitori, mi sei stato dietro, perché mi ero persa chissà dove. Con coraggio e costanza mi hai tirata di nuovo in mezzo a "noi due", nel cuore di noi. Hai avuto una forza da uomo, una forza che vedo in te quando qualcosa è questione di vita o di morte. Hai il coraggio di un leone, quando ti metti in testa di costruire...Ma quando ti chiedo di costruire giorno per giorno, torni fragile, ti perdi nelle macerie di ciò che hai creato tu stesso e che distruggi subito dopo, per paura che quella casa ti soffochi. Sei lo specchio della tua inconsistenza, della tua contraddittorietà, della tua fragilità.Per i tuoi ragazzi a scuola, per i tuoi amici sei un grande, la tua armatura di parole luccica al sole della vita come quella del cavaliere inesistente. Ma io ti vedo oltre quell'armatura e per me sei un ragazzo dai mille buchi...Quando te lo dico o ti metto di fronte alla tua inconsistenza tu fuggi, pensando che io sia cattiva, mentre sono io ad amarti più di tutti, perché di te vedo tutto e amo tutto. Da te voglio estrarre il tuo migliore tu.Sai di che colore sono i fenicotteri? Rosa, dirai. No. Sono bianchi. Diventano rosa dopo aver mangiato le alghe di un lago inospitale che scelgono proprio perché lì nessuno può disturbarli. Migrano lì e si nutrono di ciò di cui nessun altro potrebbe nutrirsi. Quelle alghe putride contengono il ferro che rende le piume rosa. E sai perché? Per gli amori. I fenicotteri divenuti rosa si attirano e si accoppiano. Trasformano in vita anche la cosa più putrida, anzi proprio quella. Così è l'amore vero. Non nasconde e trasforma.Quando vedi qualcuno inciampare per strada e cadere, se sei lontano ti viene da ridere. Ma se ti avvicini e vedi il volto di quella persona contratto dal dolore, incapace di tirarsi su, smetti di ridere e ti viene da piangere. La scena è la stessa, tu sei lo stesso, quell'uomo o donna è lo stesso. Ciò che cambia è la distanza.Tu non vuoi che gli altri vedano le tue fragilità. Hai paura che ne ridano. Ma quello che ti sfugge è che io ti guardo da vicino. Io ti ho scelto. Io ti amo. Io voglio vivere con te. Qualcuno ha detto che "ti amo" è sinonimo di "è bello che tu esista così come sei e se non esistessi io ti ricreerei esattamente come sei, difetti compresi". L'amore c'entra con le emozioni fino a un certo punto, l'amore è fatto di volontà, di scelta e per questo deve essere anche ruvido, difficile, per essere vero. Forse ti sfugge che io sono dalla tua parte, combatto con te. Sono l'anima delle tue paure, dei tuoi dubbi. Mi riguardano. Portami nelle tue battaglie, fammele sentire, vedere: sono con te e avrò il coraggio di dirti quello che hai bisogno di sentirti dire. Non sono una tua nemica, ma la tua forza. Vorrei lo capissi. Decidi tu se vuoi che io guardi da vicino le tue fragilità o se vuoi continuare a nasconderle anche a me e a tenermi distante, sperando che questo le faccia accettare non solo a me, ma anche a te. Io esisto per fartele accettare, perché le amo. Io non ci tengo a essere felice, io preferisco la vita, con le sue ombre. La felicità è una bella schifezza se non le insegni a vivere.


Ieri sera ho fatto le due e mezza per finire questa splendida lettura. Trecentotrenta pagine di dolcezza, amore, dolore, realtà. Non voglio aggiungere altro, solo: leggetelo! Io vado a cercare A. D'Avenia e me lo sposo.

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