Piove, senti come piove...

12:04

Ore 11:24, piove di brutto.

Contrariamente al pensiero comune, le giornate di pioggia non mi dispiacciono affatto - sempre che io possa concedermi il lusso di guardarle dalla finestra del salotto, accoccolata sul divano, col gatto accanto e il pc sulle gambe, come ora. Certo, se sotto quella pioggia insistente sei costretto a camminarci - bagnandoti fino al midollo - perché gli impegni della tua giornata lo prevedono, allora è un altro discorso. Quel pallido affetto si trasforma subito in odio profondo.

La pioggia. Può essere una benedizione come una maledizione. Per mesi la attendi, invano. E il raccolto va a farsi benedire perché seccato dall'estate torrida. Poi, all'improvviso, arriva copiosa, fino a essere fortemente distruttiva, come ahimè la televisione ci ha mostrato recentemente. Dobbiamo ringraziare di averlo visto solo alla tv, stavolta. Ma il pensiero non può fare altro che correre là, a quelle persone che la furia distruttiva della natura l'hanno subita in prima persona. Loro hanno perso tutto, così come altri dalle nostre parti, sei mesi fa. Ragioni diverse, senza dubbio. Qui nessuno poteva prevedere quello che sarebbe successo. Nel caso delle alluvioni invece qualcosa si potrebbe fare, in via preventiva. Ad esempio non abusare della terra che ci è stata donata.

Ma l'uomo questo non lo imparerà mai: sono secoli che, col suo fantomatico progresso, non fa altro che infierire sul mondo in cui si trova ad abitare. Per forza poi la natura si ribella e, quando accade, non c'è quasi più nulla che si possa fare - siamo troppo piccoli di fronte alla lei, non possiamo dominarla. Peccato che servano delle catastrofi perché ce ne rendiamo conto. Catastrofi che dimentichiamo sempre troppo presto, così come troppo presto riprendiamo la vita routinaria di prima, comportamenti decisamente non environmentally-friendly compresi. Ah, se avessimo più rispetto di ciò che abbiamo ricevuto in dono. Se riuscissimo a comprendere che siamo qui solo di passaggio e nostro compito sarebbe quello di preservare e prenderci cura di questo dono per chi verrà dopo di noi...

Ore 11:45, continua imperterrita.
Mi ritrovo a pensare ai luoghi della cosiddetta "allerta meteo". Spero non sia portatrice di distruzione, almeno stavolta. Guardarla cadere mi incanta. Un po' come quando osservo la neve, che però - nel suo candore - ha un fascino ben diverso. La pioggia è meno maestosa, più violenta. Eppure è mandata per purificare la terra, ne lava via le macchie, la restituisce un po' arruffata, ma pulita. Il sole non splende mai così intenso come dopo un giorno di pioggia. Allora, attendiamo il suo ritorno. "Non può piovere per sempre".

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