Costanza Miriano e don Fabio Rosini sull'infantilismo dilagante

14:08

Oggi vorrei riportare un intervento che Costanza Miriano ha scritto sul suo blog e, nel mentre, mi domando cosa sto aspettando a comprarmi i suoi due libri. Ah, il mio compleanno, sì. Sono nella mia wishlist da un po' quei due soggetti cartacei, qualcuno me li regalerà bene!?
Buona lettura!
"Sposati e sii sottomessa" & "Sposala e muori per lei"
Generazione senza padri 
di Costanza Miriano
Prendere appunti alla presentazione di un libro è normale. Se il libro lo si è scritto forse non è normalissimo. Se la presentazione del proprio libro è la numero cinquanta o sessanta o forse più, allora la cosa richiede l’intervento di un medico, ma di uno bravo.Il fatto è che a introdurmi lunedì sera era don Fabio Rosini, il che peraltro è già un po’ assurdo di per sé, perché quello famoso è lui. Per dire, è come se Robert De Niro salisse sul palco e dicesse: “signore e signori, ecco a voi il mio elettricista!”. Comunque, così è successo, ed è stata per me una gioia immensa.Responsabile del servizio alle vocazioni della Diocesi di Roma, particolarmente allenato a stanare le persone nei nodi decisivi della loro vita, don Fabio è stato superlativo in tutto, ma a mio parere ha dato il meglio parlando dell’infantilismo dilagante, quello che impedisce agli uomini e alle donne (cominciamo a chiamarli così, basta con ragazzi e ragazze) di oggi di abbracciare la propria vocazione al momento giusto, e con decisione. “Se mi chiedi a quaranta anni qual’è la tua vocazione – ha detto – io ti posso rispondere al massimo qual era!”L’infantilismo dilaga. Siamo cresciuti comodi, imbolsiti dai comfort, passiamo direttamente dal ciuccio al gadget tecnologico, e, istupiditi dalle comodità, tendiamo a dimenticare che la vita va data, va persa, va sacrificata, sennò ci marcisce tra le mani senza portare frutto.San Francesco fece la sua sintesi davanti al crocifisso verso i 23, 24 anni, stessa età in cui Einstein elaborò la teoria della relatività. Non possiamo aspettare tutta la vita per fruttificare.Ma a nessuno di noi piace perderla, la vita, e promettendoci benessere facile ci hanno cresciuti senza insegnarcelo. Siamo una generazione senza padri, perché è lui, il padre, che ci insegna a morire, mentre la madre insegna a vivere. Lo ricorda don Fabio, citando “Quello che gli uomini non dicono”, il fondamentale libro di Roberto Marchesini. La madre dice il sì alla vita, il padre il no che ci insegna a morire.Il padre, ancora, è il senso della realtà. E la realtà è che nella partita della vita non sempre sei tu che tiri la palla. Anzi, il servizio non ce l’hai mai, tu puoi solo rispondere.Il senso della realtà è quello che ci guarisce, e ci converte. Dicono gli studiosi dell’età evolutiva che dopo i dodici anni un ragazzino dovrebbe smettere di dire “non è colpa mia”, e assumersi responsabilità. Be’, io conosco un sacco di gente che continua a dire “non è colpa mia” anche dopo avere abbondantemente triplato la boa dei dodici. Invece partire dal reale, e non volerlo più cambiare (il che non significa ovviamente essere passivi) ci fa incredibilmente bene. Ci ricorda che non siamo noi arbitri della realtà, che non siamo noi a potere né a dover dire come debbano andare le cose. E alla fine è anche molto rilassante sapere di non essere Dio.

Che aggiungere? Questa donna sa certo il fatto suo, sa scrivere bene ed è una cattolica vera, cui non manca il coraggio di testimoniarlo, con le parole e con la vita. La stimo. Espone un punto di vista - quello sull'infantilismo dilagante - che non posso far altro che condividere. Viviamo in una società in cui a quarant'anni hai due possibilità: o vivi ancora con mamma e papà, o hai una famiglia tua ma giochi a fare l'adolescente, facendoti compatire perfino dai tuoi figli, che adolescenti non lo sono ancora. Mi correggo, i tuoi figli potrebbero compatirti solo se fossero figli di qualcun'altro, perché se hanno preso da te - adolescente quarantenne - c'è seriamente da preoccuparsi per il loro e il nostro futuro. Purtroppo, oggi c'è un senso della realtà molto offuscato e male interpretato. Assumersi responsabilità è diventato roba da extraterrestri. Quante volte ci si nasconde dietro un "non è colpa mia"... La società ti insegna questo, te lo ripete ad ogni angolo di strada, in ogni secondo di una qualsiasi trasmissione televisiva, in ogni singolo social network.


Ieri sera ho avuto occasione di riflettere su una verità da cui troppo spesso ho cercato di fuggire: nella vita, o sei agito dallo Spirito Santo, o sei agito dallo spirito di questo mondo. Non esiste terra di nessuno. Sta a te assecondare lo Spirito di Dio per vivere in questo mondo come qualcuno che non è di questo mondo. Oppure, puoi scegliere di assecondare l'altro spirito: hai tutta la libertà che ti è data dall'essere figlio di Dio.


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4 commenti

  1. che bella stupidata facile spar sentenze sugli altri con il culo al caldo. Piantatela piuttosto di creare sensi di colpa, aprite gli occhi su una reltà che taglia le gambe e accogliete gli altri con misericordia

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  2. Se avessi letto l'articolo avresti visto che si tratta di prendersi delle responsabilità, e non di addossarsi sensi di colpa. Vuoi sentirti dire che continuare a soddisfare ogni tipo di bisogno (superfluo) è un bene? Ascolta la pubblicità.
    Ciò che si scrive in questo articolo è un punto dal quale ripartire per i genitori e anche per cominciare a vivere con la propria testa e coscienza, e ti assicuro non sempre è facile.
    Non so se vivi qualche difficoltà grande, quindi non mi riferisco a te. Hai parlato di misericordia, e questo articolo è proprio nella definizione: cercare, riconoscere e testimoniare l'Amore di Dio con opere e parole.

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  3. Vi chiedo scusa se mi faccio viva solo ora, ma non sono stata sul blog per lungo tempo e non avevo letto i vostri commenti.

    A bertax74 vorrei dire che io non ho sparato sentenze, né mi sembra lo abbia fatto l'autrice dell'articolo che ho condiviso. Erano constatazioni su quello che vediamo e viviamo oggi, una società piuttosto malaticcia e mediocre che dà insegnamenti fuorvianti. Poi ti ringrazio per l'invito ad "accogliere gli altri con misericordia": sono la prima che troppo spesso scivola su questo punto e sentirselo ricordare ogni tanto non può fare che bene! ;) Per lo stesso motivo ringrazio anche Andrea.
    E ringrazio Augusto per le belle parole spese. Cercare, riconoscere e testimoniare l'Amore di Dio. Penso proprio tu abbia fatto centro: questo è il più grande desiderio nascosto nel cuore di ogni uomo..bisognerebbe "solo" sforzarsi un po' per ritrovarlo e dare la vita per realizzarlo!

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