Di libro in libro...
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Ecco, solo questo volevo dirti. Le tue spalle non saranno mai come quelle di nessun altro per me. Quando sei tu a darmi le spalle, è la vita che mi dà le spalle. Perdonami. E se puoi riprendimi con i miei difetti. Abbracciami così. Come io farò con te. Saranno i nostri abbracci a cambiarci. Io ti voglio bene come sei, fallo anche tu, anche se non sono perfetta. Vorrei che la tua panchina diventasse nostra: due cuori e una panchina. Come vedi mi accontento di poco...
Ieri ho concluso la lettura di Bianca come il latte rossa come il sangue, primo romanzo di Alessandro D'Avenia. Che io ho - giustamente - letto per secondo. Ma poco importa: la storia non ha nulla a che vedere con quella di Cose che nessuno sa, e anche i personaggi sono totalmente diversi. Eppure c'è un motivo per cui mi sento di consigliare, a chi di voi dovesse ancora leggerli, di seguire l'ordine cronologico di pubblicazione. Questo è un romanzo d'esordio e, per quanto splendido, rimane ancora un po' acerbo, passatemi il termine. La storia è senza dubbio coinvolgente, commovente e magistralmente svelata, riga dopo riga, pagina dopo pagina, risultando in una lettura piuttosto piacevole. Però c'è qualcosa nello stile della scrittura - l'idea di utilizzare la prima persona, mostrando al lettore il punto di vista e i pensieri di un adolescente ribelle e innamorato, forse - che suggerisce una certa incompiutezza, non so come spiegarlo. Cose che nessuno sa, invece, è un romanzo davvero completo, maturo: la storia, i personaggi, la lingua, lo stile, i temi. D'Avenia è riuscito a migliorare, col secondo romanzo, una partenza già ottima. Va bene, è risaputo che con le recensioni non ci so fare, quindi mi fermo qua. Concludo con una cosa che non mi stancherò mai di dire: leggeteli, leggeteli, leggeteli! Non ve ne pentirete.
1 commenti
Mia madre, osservando il libro sui Nobel per la letteratura: "Steinbeck Garcia Marquez Hemingway...?? -Che titolo strano!"
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