Ispirazione zero, ergo copio

11:32

Buongiorno fantomatici lettori!
È un po' che non aggiorno questo spazio e mi dispiace, anche se, probabilmente, nessuno ne avrà sentito la mancanza in questi giorni. Stavolta non me la sento di dare la colpa al tempo: sarei ipocrita, perché di tempo ne ho avuto, eccome. Il mio problema è che lo uso proprio male. Ma questa volta il punto è che non ho ispirazione. Sento la testa vuota - e forse lo è davvero (no, non preoccupatevi per me: è una cosa ciclica, poi passa). Scrivere post su post solo per sfogare le mie dita sulla tastiera, senza uno scopo preciso, non mi piace proprio. Per non parlare poi del fatto che perderei anche quei due lettori in croce che - forse - mi sono guadagnata fino ad ora.

E allora, anziché farla tanto lunga - penserete - perché non ci dici quale argomento stai preparando dentro al cilindro, senza tante cerimonie?! Va bene, va bene, arrivo al dunque. Inauguriamo questa nuova settimana blogghesca con qualcosa di rubato. Ebbene sì: in mancanza di idee, rubo volentieri. A questo punto non mi resta che augurarvi buona lettura, consigliandovi di arrivarci in fondo e, magari, di condividere un vostro pensiero con un commento (tranquilli, non è niente di nocivo: si tratta solo di cliccare sulla scritta "Nessun commento" che trovate al termine del post e schiacciare qualche tasto sulla vostra bella tastiera nera - o bianca, come preferite - cercando possibilmente di dare un senso alla sequenza di tasti che scegliete. Infine, se sarete sopravvissuti all'operazione, vi basterà cliccare su "Pubblica". Et voilà, il gioco viene. Ce la potete fare, no?)

Un giorno, un uomo non vedente stava seduto sui gradini di un edificio, con un cappello ai suoi piedi e un cartello recante la scritta "Sono cieco, aiutatemi per favore". Un pubblicitario che passava lì vicino si fermò e notò che l'uomo aveva solo pochi centesimi nel suo cappello. Si chinò e versò altre monete. Poi, senza chiedere il permesso dell'uomo, prese il cartello, lo girò e scrisse un'altra frase. Quello stesso pomeriggio il pubblicitario tornò dal non vedente e notò che il suo cappello era pieno di monete e banconote. Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e gli chiese se fosse stato lui a riscrivere il suo cartello e cosa avesse scritto. Il pubblicitario rispose: "Niente che non fosse vero. Ho solo riscritto il tuo in maniera diversa". Sorrise e andò via. Il non vedente non seppe mai che ora il suo cartello recitava "Oggi è primavera...e io non la posso vedere".
Cambia la tua strategia quando le cose non vanno bene e vedrai che sarà per il meglio. Abbi fede: ogni cambiamento è il meglio per la nostra vita.

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