E alla fine arrivo io (col rimorchio)

11:28

Come sempre, non sono una donna di parola. Non riesco mai a rispettare i tempi e gli appuntamenti che vi do per gli aggiornamenti del blog. Scusatemi. Stavolta però ho una scusa semi-funzionante: mi son presa una bellissima otite con perforazione del timpano! Sì, sono chiusa in casa da giorni. Ma il pc sinceramente stava bene dov'era, e io non avevo voglia di mettermici. Troppo male. Ora il peggio è passato, ma il mio caro orecchio destro fischia in continuazione, è tutto bello intasato e ogni tanto secerne una specie di pus orribile. Una gioia!

Sperando di uscire presto dal tunnel catarroso in cui mi sono infilata e di riacquistare via via l'udito - sono semisorda, sì - oggi volevo dedicare almeno un pensiero al nostro nuovo Papa Francesco (del governo non fatemi parlare che è meglio).



Ormai la notizia della sua elezione è lontana (diciamo che il mio non è proprio un blog che vada a caccia di scoop e notizie fresche) e tutti ci stiamo abituando a questo omone dalla faccia simpatica proveniente "quasi dalla fine del mondo", che ha sempre una parola di tenerezza, soprattutto verso gli ultimi, e un'umiltà davvero disarmante. Che meravigliosa  nuova guida per la Chiesa! Direi che non si potesse trovare successore migliore per il grande Benedetto XVI, lo Spirito Santo ha davvero fatto un buon lavoro. (Sì quest'ultima frase suona un po' strana, come dire "Bravo Dio, ne hai fatta una giusta!" Insomma..ci mancherebbe altro!)

Cioè, alla fine sono quasi contenta di essermi ammalata, così domani anziché andare a Messa nella mia parrocchia - un po' però mi dispiace perdermela - potrò seguire in tv la celebrazione della Domenica delle Palme presieduta da Francy! Che bello, sono contenta.

Non so a voi, ma a me ha colpito in modo particolare la sua spiegazione circa la scelta di questo suo bellissimo nome, "Francesco".
Alcuni non sapevano perché il Vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco. Alcuni pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a Francesco d’Assisi. Io vi racconterò la storia. Nell'elezione, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, il cardinale Claudio Hummes: un grande amico, un grande amico! Quando la cosa diveniva un po’ pericolosa, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: “Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l'uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. È per me l'uomo della povertà, l'uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no? È l'uomo che ci dà questo spirito di pace, l’uomo povero… Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! 
Credo che questo uomo farà del gran bene alla Chiesa con le sue parole, i suoi gesti, le sue opere. È davvero un uomo di Dio, preghiamo che lo Spirito Santo lo assista in ogni sua scelta.


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