Les Miserables

13:39

Buongiorno a tutti cari amici ascoltatori! Ehm, no, forse ho sbagliato qualcosa... Rifacciamo.

Buongiorno a tutti voi che siete convenuti qui oggi! No, non funziona...

Va bene, facciamola semplice: ciao a tutti! Come ve la passate?

Io ho avuto una settimanina decisamente diversa da quello che mi sarei aspettata lo scorso weekend. Le prospettive erano tutto sommato molto rosee. Esami finiti, niente lezioni: sarà una pacchia. Dormo tutti i giorni fino alle 10, curo un po' il mio blog, leggo, guardo qualche film, la sera esco... Alt. "Lucia, ci sarebbe una traduzione dall'inglese per venerdì, la fai tu?" Pronti. 40 pagine. Come potete immaginare, la mia settimana è un po' cambiata. Un po' molto. Però quasi quasi non mi dispiace: almeno ho speso bene il mio tempo, ho riempito i giorni con qualcosa di - mentalmente - stancante, ma concreto.

Poi, in questa settimana ho avuto modo di rendermi conto ancora una volta di tutto ciò che ho: la vita, la salute, gli affetti... Se, da un lato, non può che sorgermi dentro un ringraziamento spontaneo per tutti i doni ricevuti, dall'altro mi chiedo perché anche le persone che ho intorno, spesso, non sono altrettanto "fortunate". Perché ci sono la sofferenza, il dolore, la morte? Fanno parte della vita, vero. Ma a volte viene da chiedermi cosa abbiano fatto di male certe persone per meritarsi tanto dolore tutto in una volta.

Allora mi torna in mente una catechesi, sentita non molto tempo fa, sul brano evangelico del cieco nato (Gv 9). Quando i discepoli chiedono a Gesù se quell'uomo fosse cieco per il suo peccato o per quello dei suoi genitori - insomma, se lui ha qualche problema, come la cecità, deve per forza aver fatto qualcosa di male! -, Gesù spiazza tutti, rispondendo che "Né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio" (Gv 9, 3). Non c'è altra spiegazione al dolore, credo. Dio scende nel nostro dolore, ci si cala completamente - fino a condividerlo sulla propria pelle, quando viene messo in croce - e ci ridona la vita: come col cieco nato, o con Lazzaro, così fa con noi, oggi. E, salvandoci, manifesta la sua Gloria, affinché poi noi possiamo dire "Io credo, Signore!" (Gv 9, 38) e testimoniare al mondo la Grazia che abbiamo ricevuto!



Nel contesto di queste riflessioni, mi è capitata giovedì sera l'occasione di andare al cinema con gli amici a vedere Les Misérables. Nulla accade per caso. Un film unico nel suo genere - cantato dall'inizio alla fine e gli attori cantano dal vivo sul set, senza aver registrato nulla in studio prima - che racconta una storia di conversione davvero commovente. In realtà è l'intreccio di tante storie, tanti "miserabili" che hanno perso tutto e cercano di riconquistarsi una dignità, una vita, affidandosi in primo luogo sempre nelle mani di Dio. Sarà anche molto lungo e, forse, un po' troppo cantato, ma vale la pena vederlo secondo me. Se non vi avessi ancora convinto - forse non ho grandi doti persuasive, come dire...-, cercatevi su internet i vari commenti, recensioni, trailer e bazze varie, poi prendetevi su e andate al cinema (lunedì magari, che costa meno: saranno cinque euro investiti bene).

Vorrei concludere condividendo la canzone che più mi ha colpito di tutto il film, candidata anche al premio Oscar come miglior colonna sonora originale. Si intitola "Suddenly" e viene interpretata da un grandioso Hugh Jackman - non a caso anche lui è candidato all'Oscar. Vi metto anche il testo (tradotto da me), perché è quello che merita di più: parla di un uomo solo e con un passato difficile, che si trova improvvisamente a diventare il padre adottivo di una bambina, a causa di una promessa fatta alla madre di lei, poi morta di stenti. Due storie decisamente miserabili che si incontrano. E rifiorisce la vita. Buon ascolto e, intanto, buon sabato. Ci risentiamo presto, con bellissime sorprese.


Suddenly you're here / improvvisamente sei qui
Suddenly it starts / improvvisamente comincia
Can two anxious hearts / possono due cuori ansiosi
Beat as one? / battere all'unisono?
Yesterday I was alone / Ieri ero da solo
Today you walk beside me / oggi tu cammini al mio fianco
Something still unclear / è tutto ancora poco chiaro
Something not yet here / qualcosa che ancora non è qui
Has begun. / ma è già iniziato.
Suddenly the world / Improvvisamente il mondo
Seems a different place / sembra un posto diverso
Somehow full of grace / pieno di grazia
Full of light. / pieno di luce.
How was I to know / Come potevo sapere
That so much hope / che così tanta speranza
Was held inside me? / fosse racchiusa dentro di me?
What's is passed is gone / Ciò che è passato è andato
Now we journey on / ora il nostro viaggio continua
Through the night. / nella notte.
How was I to know at last / Come potevo sapere infine
That happiness can come so fast? / che la felicità potesse arrivare così veloce?
Trusting me the way you do / Hai così tanta fiducia in me
I’m so afraid of failing you / e io ho paura di deluderti
Just a child who cannot know / sei solo una bambina che non può sapere
That danger follows where I go / che il pericolo mi insegue
There are shadows everywhere / ci sono ombre ovunque
And memories I cannot share / e ricordi che non posso condividere
Nevermore alone / non saremo più soli
Nevermore apart / non saremo più divisi
You have warmed my heart / mi hai scaldato il cuore
Like the sun. / come il sole
You have brought the gift of life / mi hai portato il dono della vita
And love so long denied me. / e dell'amore, così a lungo negatomi.
Suddenly I see / Improvvisamente vedo
What I could not see / qualcosa che non riuscivo a vedere
Something suddenly / qualcosa improvvisamente
Has begun. / è iniziato

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