L'epifania tutte le feste porta via

20:17



Buonasera carissimi lettori, manifesti o nascosti che siate. Grazie per essere qui e condividere con me anche solo qualche istante. Vorrei salutare, in particolare, chi quando mi incontra mi fa i complimenti - molto poco meritati, per la verità - per questo mio blog, chi mi riferisce di leggermi con piacere - occhio che poi vi cresce il naso - e anche chi se ne esce con "Ah ma davvero hai un blog?!": siete tutti uno spettacolo e vi ringrazio infinitamente!

Oggi è una giornata un po' particolare. Prima di tutto perché è la manifestazione di Nostro Signore - la festa degli infaticabili cercatori di Dio, per dirla con le parole di don Tonino Bello - ma anche perché è l'ultimo grande giorno di festa di questo periodo natalizio. Da domani, infatti, le attività straordinarie di questi giorni lasceranno di nuovo lo spazio a quelle ordinarie.

Non so com'è, ma ogni volta il periodo delle feste vola via con la stessa rapidità con cui arriva e in un batter d'occhio ci si ritrova, con qualche chiletto in più, a riprendere la vita di sempre - che per me, da qualche anno a questa parte, significa esami su esami e un sacco di stress (forse qualcuno di voi ha una vaga idea di cosa sto parlando). Fortuna che questo è l'ultimo. Anno di esami, intendo.

Ma questa è un'altra storia, ne parleremo più avanti (apro una parentesi: non vorrei che sembrasse un tentativo di glissare su un argomento che mi provoca la stessa reazione dell'orticaria, facendomi sentire in colpa per non aver studiato. Non è così, chiaro?). Mi sembra di aver sproloquiato anche più del dovuto e credo sia ormai giunto il momento delle cose serie. Per il momento-serietà di questo 6 gennaio duemilacredici, ho scelto di condividere le parole di don Tonino Bello - vi ho già parlato di lui, ricordate? - sulla festa di oggi, perché è davvero troppo importante (e altrettanto sottovalutata) per liquidarla in quattro e quattr'otto come la festa iellata che conclude un periodo felice di magnate di traverso, sbaglio? E allora ecco a voi, con la speranza che possa essere un piccolo spunto di riflessione per ciascuno.
Oggi è la festa degli infaticabili cercatori di Dio, degli inarrestabili pellegrini dell’assoluto, incamminati verso cieli nuovi e terra nuova. A qualunque popolo, razza, religione e cultura appartengano, tutti lo possono trovare perché egli, che è la meta, si è fatto anche strada. I Magi sono il simbolo di tutti coloro che affrontano un lungo percorso ad ostacoli senza cedere ai tentativi di depistaggio o disorientamento, senza lasciarsi catturare dagli ambigui sorrisi del potere. E il loro viaggio non termina, come ci aspetteremmo, con il raggiungimento del traguardo sognato. «Videro il Bambino con Maria sua Madre» e poi, si potrebbe concludere, vissero felici e contenti. No. Dopo aver offerto i loro doni, «per un’altra strada fecero ritorno al loro paese». Da allora sarà sempre così per chi lo ha trovato e poi vuole rimanere con Lui: bisogna saper cambiare strada, per non perderlo, anzi, per non perdersi....
don Tonino Bello 
Buona serata e ancora buona Epifania a tutti!

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