Autunno col bene che ti voglio
16:36
Io lo so che è sufficiente il titolo di questo post per farmi odiare dalla maggior parte delle persone che passeranno di qui, però ne vado davvero orgogliosa: non del titolo in sé, ovviamente, ma dell'amore per l'autunno. Tutti lì a piangere la fine dell'estate, del sole, del mare, del caldo. No dico ma scherziamo? Sto poveretto d'autunno già è un po' grigino di suo, se fate tutti così poi va definitivamente in depressione. Quindi io dico viva l'autunno!!
A parte gli scherzi, quest'anno non è solo la mia rinomata insofferenza nei confronti del caldo afoso della Pianura Padana a farmi gioire per l'arrivo dell'autunno, ma anche una serie di piccole e grandi novità che questa stagione ha portato e porterà nella mia vita. No, non sono incinta. E se anche lo fossi, non verreste certo a saperlo dal mio blog.
La prima piccola novità è che al lavoro hanno accolto la mia richiesta di modificare leggermente l'orario lavorativo per consentirmi di andare a prendere il piccoletto al nido ogni giorno, cosa che fino a settembre mi pareva un vero miraggio (Sante nonne che ci andavano tutti i giorni, dovendosi smazzare chilometri per raggiungere il mio paesello!). Questa flessibilità del tutto inaspettata mi ha fatto proprio bene, se non altro perché mi ha impedito di deprimermi totalmente al pensiero di non riuscire mai a passare un po' di tempo con Michele. Ora devo correre come una matta, affrontando il traffico cittadino a velocità supersoniche, ma almeno guadagno un'oretta al giorno di corse scalmanate per casa, letture animate affascinanti quali Orso, buco! e Chi mi ha rubato il naso?, costruzioni di torri, scale e recinti - il recinto per le pecore con i Duplo è in assoluto il suo preferito, diventerà un pastore? - e via dicendo. Anche se quella parte di me (tipo il 99%) che ama tanto lamentarsi di tutto continua a dire che non è abbastanza e prima o poi collasserò se vado sempre così di corsa, in tutta onestà posso dire che, in attesa di trovarmi un bel part-time come si deve, questo è un discreto passo in avanti. Poi insomma, sono mamma, e le mamme, si sa, hanno i super poteri, quindi posso farcela. Ok, forse i miei super poteri sono in vacanza, ma lasciatemi credere che davvero io possa farcela. Devo farcela.
Però torniamo al discorso del part-time. Nel mulino che vorrei, le mamme dovrebbero avere diritto ad una riduzione di orario per legge. E non sto parlando dei già previsti riposi per allattamento. Indispensabili, per carità, ma troppo limitati. Come se una mamma smettesse di essere mamma al compimento del primo anno d'età del figlio. Come se il bisogno del bambino di stare con la sua mamma cessasse allo scoccare dei fatidici 12 mesi di vita. Suvvia, non prendiamoci in giro. Perché in Italia, oggi, devo essere considerata un marziano, se anche solo oso pensare di chiedere un part-time per passare più tempo con mio figlio e aiutarlo a crescere e conoscere il mondo? Perché devo accettare con rassegnazione che sia qualcun'altro a crescere il mio bambino?
Forse ho una visione del mondo molto limitata, non dico di no, dico solo che questa è la mia esperienza: lavoro in un contesto in cui la maternità facoltativa è inconcepibile, figuriamoci il part-time. Ogni tanto, quindi, cerco di guardarmi attorno, ma ovunque leggo sempre e solo la stessa richiesta: disponibilità a lavorare full-time. Come può una mamma lavorare a tempo pieno? Sarà anche vero che abbiamo i super poteri, quindi per riuscirci ci riusciamo eccome. Ma se chiedi a una mamma di lavorare 8 ore al giorno (se non di più), le spezzi il cuore. E una mamma col cuore spezzato produce molto meno, sapevatelo. Ora, io non mi intendo nel modo più assoluto né di economia, né di politica, né del mondo del lavoro in generale (sì, sono ignorante un po' su tutti i fronti), però sono una mamma lavoratrice, quindi un'idea me la sono fatta: concedere il part-time alle mamme sarebbe un beneficio per tutti. Ma il mondo - o almeno la società italiana - sembra non averlo ancora capito. E trovarcisi in mezzo ora è decisamente frustrante.
Ecco, scusate, come mio solito ho iniziato a scrivere con un intento preciso, per poi perderlo di vista man mano che lo stream of consciousness ha preso il sopravvento. A dimostrazione del fatto che sono costituita al 99% di voglia di lamentarmi (altro che 60% d'acqua), volevo raccontarvi di cose belle e ho finito per lamentarmi, guarda a caso. A voler dire tutta la verità, in fondo in fondo so di essere fortunata ad avere un lavoro, con i tempi che corrono e con un mutuo che ben presto avremo da pagare... E arrivo qui, in conclusione, alla seconda grande novità che questo autunno porterà, anche se ci ho messo non poche righe sconclusionate per arrivarci. Avremo un mutuo da pagare, molto, molto presto (e per molti, molti anni, ma a questo è meglio non pensarci, per il momento)!! Sì, percepisco già la vostra impazienza per avere più dettagli a riguardo (come no), però purtroppo vi toccherà aspettare, perché per ora non ho intenzione di rivelare altro. Stay tuned e dite una preghierina piccola piccola per noi, ogni tanto, che male non fa. A prestissimo, spero, con grandi aggiornamenti.
Buon autunno a tutti!
Però torniamo al discorso del part-time. Nel mulino che vorrei, le mamme dovrebbero avere diritto ad una riduzione di orario per legge. E non sto parlando dei già previsti riposi per allattamento. Indispensabili, per carità, ma troppo limitati. Come se una mamma smettesse di essere mamma al compimento del primo anno d'età del figlio. Come se il bisogno del bambino di stare con la sua mamma cessasse allo scoccare dei fatidici 12 mesi di vita. Suvvia, non prendiamoci in giro. Perché in Italia, oggi, devo essere considerata un marziano, se anche solo oso pensare di chiedere un part-time per passare più tempo con mio figlio e aiutarlo a crescere e conoscere il mondo? Perché devo accettare con rassegnazione che sia qualcun'altro a crescere il mio bambino?
Forse ho una visione del mondo molto limitata, non dico di no, dico solo che questa è la mia esperienza: lavoro in un contesto in cui la maternità facoltativa è inconcepibile, figuriamoci il part-time. Ogni tanto, quindi, cerco di guardarmi attorno, ma ovunque leggo sempre e solo la stessa richiesta: disponibilità a lavorare full-time. Come può una mamma lavorare a tempo pieno? Sarà anche vero che abbiamo i super poteri, quindi per riuscirci ci riusciamo eccome. Ma se chiedi a una mamma di lavorare 8 ore al giorno (se non di più), le spezzi il cuore. E una mamma col cuore spezzato produce molto meno, sapevatelo. Ora, io non mi intendo nel modo più assoluto né di economia, né di politica, né del mondo del lavoro in generale (sì, sono ignorante un po' su tutti i fronti), però sono una mamma lavoratrice, quindi un'idea me la sono fatta: concedere il part-time alle mamme sarebbe un beneficio per tutti. Ma il mondo - o almeno la società italiana - sembra non averlo ancora capito. E trovarcisi in mezzo ora è decisamente frustrante.
Ecco, scusate, come mio solito ho iniziato a scrivere con un intento preciso, per poi perderlo di vista man mano che lo stream of consciousness ha preso il sopravvento. A dimostrazione del fatto che sono costituita al 99% di voglia di lamentarmi (altro che 60% d'acqua), volevo raccontarvi di cose belle e ho finito per lamentarmi, guarda a caso. A voler dire tutta la verità, in fondo in fondo so di essere fortunata ad avere un lavoro, con i tempi che corrono e con un mutuo che ben presto avremo da pagare... E arrivo qui, in conclusione, alla seconda grande novità che questo autunno porterà, anche se ci ho messo non poche righe sconclusionate per arrivarci. Avremo un mutuo da pagare, molto, molto presto (e per molti, molti anni, ma a questo è meglio non pensarci, per il momento)!! Sì, percepisco già la vostra impazienza per avere più dettagli a riguardo (come no), però purtroppo vi toccherà aspettare, perché per ora non ho intenzione di rivelare altro. Stay tuned e dite una preghierina piccola piccola per noi, ogni tanto, che male non fa. A prestissimo, spero, con grandi aggiornamenti.
Buon autunno a tutti!
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