Le opere dell'amore sono sempre opere di pace
18:27
Ieri mi è capitato di leggere un discorso di Madre Teresa di Calcutta, risalente a una ventina d'anni fa. Eppure, l'ho trovato attualissimo. Il mondo di oggi infatti sembra aver dimenticato cos'è l'amore e, soprattutto, da dove ci deriva quell'Amore con la A maiuscola che sempre ci precede (da prima che noi nascessimo...). Senza arrivare a pensare a tutte le guerre, le malattie e la povertà che affliggono il nostro tempo, davanti alle quali ci indigniamo, sì (anche se ormai ci lasciamo scivolare addosso le peggio tragedie dell'umanità perché ormai, una più una meno, cosa cambia? ...che amarezza...), basta guardare nel nostro quotidiano per capire che le cose non stanno andando tanto bene. Prendete Facebook, ad esempio, e ditemi se vi sembra normale che sia diventato uno strumento attraverso cui provocare e offendere gratuitamente, senza filtri né ritegno, persone che hanno un pensiero diverso dal nostro. Io dico che già da queste piccolezze - che magari sembrano (e sono) un nulla di fronte alle vere tragedie dell'umanità di cui sopra - si veda chiaro e tondo come stiamo davvero andando alla deriva.
Solo Dio sa quanto questa umanità ferita abbia ancora bisogno di tante (tantissime) Madre Teresa! Non a caso, la Chiesa ha proclamato beata questa donna: aveva davvero una marcia in più. Diceva una volta un sacerdote che ho avuto la fortuna di ascoltare in occasione di un breve viaggio a Roma, che per quanto quella piccola donna potesse essere bassa, ingobbita e col volto pieno di rughe, beh, era davvero bella. Perché il suo volto era sempre illuminato dall'Amore di Dio. Amore che Madre Teresa mai teneva per sé, ma donava sempre ai fratelli più poveri (direi che tutti, bene o male, conosciamo la sua storia). Allora vi lascio alla lettura e auguro a tutti voi una splendida Domenica. Alla prossima!
Devo dire che non arrivo a comprendere perché alcuni affermino che l'uomo e la donna sono esattamente uguali, e che si trovino così a negare la bellezza delle diversità che esistono fra l'uomo e la donna. I doni di Dio sono tutti ugualmente buoni ma non sono necessariamente gli stessi. Rispondo spesso a chi mi dice che gli piacerebbe servire i poveri come faccio io: "Ciò che faccio io, non siete in grado di farlo. Ciò che voi fate, io non sono in grado di farlo. Ma voi ed io insieme, possiamo fare qualcosa di bello per Dio."
È così anche per le differenze fra l'uomo e la donna. Dio ha creato ciascuno di noi, ciascun essere umano, in vista di una cosa più grande: amare ed essere amati. Perché Dio ci ha creato uomini e donne? Perché l'amore di una donna è uno dei volti dell'amore di Dio. L'amore di un uomo è un altro volto di questo stesso amore. L'uomo e la donna sono entrambi creati per amare, ma ognuno in modo diverso; l'uomo e la donna si completano l'un l'altro, e tutti e due insieme manifestano l'amore di Dio molto meglio di quello che potrebbe fare ciascuno separatamente.
Questa potenza speciale di amore che hanno le donne non è così evidente come quando esse diventano madri. La maternità è il dono che Dio fa alle donne. Quanto dobbiamo essere riconoscenti a Dio per questo dono che porta una così gran gioia al mondo intero, agli uomini come alle donne. E tuttavia questo dono della maternità, noi lo possiamo distruggere e in modo tutto speciale attraverso il male dell'aborto, ma anche attraverso il fatto di pensare che ci sono delle cose più importanti che amare, che donarsi al servizio degli altri: la carriera, per esempio, il lavoro fuori casa. Nessun lavoro, nessun programma di carriera, nessun possesso materiale, nessuna idea di "libertà" può sostituire l'amore. Di modo che tutto ciò che distrugge il dono della maternità, che è un dono di Dio, distrugge il più prezioso dei doni fatti da Dio alle donne, quello di amare in quanto donne.
Dio ci ha detto: " Ama il prossimo tuo come te stesso". Di modo che io devo prima di tutto amare me stesso, come si deve, e poi amare il mio prossimo alla stessa maniera. Ma come posso amare me stesso se non mi accetto come Dio mi ha fatto? Coloro che negano la bellezza delle differenze fra l'uomo e la donna non si accettano come Dio li ha fatti, e non possono dunque amare il loro prossimo. Essi non possono portare con sé che divisione e infelicità e distruggere la pace del mondo. Per esempio, come ho spesso sostenuto, l'aborto è ciò che distrugge maggiormente la pace del mondo d'oggi. E coloro che vogliono assolutamente che l'uomo e la donna siano la medesima cosa sono tutti favorevoli all'aborto.Al posto della sofferenza e della morte, portiamo la pace e la gioia al mondo. A questo scopo, dobbiamo chiedere a Dio il dono della pace ed imparare ad amarsi e ad accettarsi come fratelli e sorelle, figli di Dio. Sappiamo che l'ambiente dove il bambino può meglio imparare ad amare e a pregare, è la famiglia, dove egli è testimone dell'amore e della preghiera del padre e della madre. Quando c'è una frattura o disunione nella famiglia, i figli, molto spesso, crescono senza sapere cosa vuol dire amare e pregare. Un Paese dove sono numerose le famiglie distrutte in questo modo non può non essere esposto a parecchi problemi. Sono spesso stata testimone, specie nei Paesi ricchi, del fatto che i figli cercano rifugio nella droga o altre cose dal momento che sono costretti a far fronte all'indifferenza o al rifiuto della famiglia.
D'altra parte quando le famiglie sono forti ed unite, i figli sono in grado di vedere nell'amore del padre e della madre l'amore tutto speciale che Dio ha per loro e possono anche arrivare a fare dei loro paesi un luogo dove si ama e si prega. Il bambino è il più bel dono che Dio possa fare alla famiglia: egli ha altrettanto bisogno del padre come della madre perché l'uno e l'altra manifestano l'amore di Dio in una maniera speciale. Una famiglia che prega insieme resta insieme, e se essi restano insieme, si ameranno gli uni gli altri come Dio li ha amati, tutti ed ognuno vicendevolmente. E le opere dell'amore sono sempre opere di pace. Allora, custodiamo ognuno nel nostro cuore la gioia di amare e condividiamo questa gioia con tutti coloro che si trovano sul nostro cammino. La preghiera che rivolgo a Dio è che tutti i delegati, e che tutte le donne che la Conferenza di Pechino cerca di aiutare, che tutte e ciascuna di loro, io dico, arrivino a fare propria l'umiltà e la purezza di Maria per poter vivere in pace e in amore gli uni con gli altri, facendo così delle nostre famiglie e del nostro mondo un luogo di bellezza per Dio. Ciò di cui abbiamo bisogno è la preghiera.
Tutto per la gloria di Dio ed il bene degli uomini. Che Dio benedica voi tutti.
Madre Teresa alla Conferenza ONU sul ruolo della donna
Pechino, 13 settembre 1995
(Fonte: Gloria.tv)
PS: dato che si parla di Madre Teresa, colgo l'occasione per condividere anche quest'altro suo ben noto scritto, come invito a ciascuno di noi a dare sempre il meglio che possiamo. Perché se cominciamo col cambiare ciò che è attorno a noi, pian piano tutto il mondo può cambiare. Basta non stare a guardare...
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