Piccole storie per l'anima #11

16:23

Buon pomeriggio, gente! Adesso che sono tornata operativa qui sul blog non vi do tregua...addirittura 3 post in 4 giorni! Chissà quanto durerà... Chi vivrà vedrà!

Stamattina ero in cerca di materiale utile per riprendere la mia famosa, vecchia rubrica del venerdì, quella delle piccole storie per l'anima, bruscamente interrotta mesi or sono. In cerca di ispirazione, ho aperto Facebook e mi sono imbattuta in quella che sto per raccontarvi, condivisa da un'amica. Perfetta, proprio quello che cercavo! Dedicata a tutte le mamme che ogni tanto si lasciano prendere dallo sconforto, come me. A voi, mamme!

Pronto Dio?



– Ciao, Dio, ci sei? 
– Sì, figlia mia… 
– Ecco, mi chiedevo se non posso cambiare questa bimba. Non è quella che ho richiesto. 
– Davvero? Ma è il modello n. 265: sveglia, indipendente, contenta, proprio come hai chiesto. 
– Ma piange tutto il tempo! 
– Eh, sì, è molto efficace nel comunicare i suoi bisogni. Basta andarle incontro meglio che puoi. 
– Ma così potrei viziarla. 
– Ah, non lo sapevi? Faccio i bimbi a prova di vizi adesso. 
– Ma vuole essere presa sempre in braccio! 
– E’ per questo che ti ho dato le braccia. 
– E vuole poppare tutto il giorno e tutta la notte. 
– E non lo vorresti anche tu, se avessi la possibilità di bere qualcosa di tiepido e dolce, che non fa ingrassare, ed è avvolto in un abbraccio?
– Sì, ma non riesco a dormire… 
– Senti, voi due siete una faccenda di coppia… non siete fatti per stare l’una senza l’altro. Portala semplicemente a letto e riaddormentati. 
– Ma vuole poppare anche quando non ha fame. 
– Direi che potrebbe avere bisogno di conforto. 
– Ma ha già un succhiotto, una pelle d’agnello e un orsacchiotto… 
– Hai mai pensato che forse vuole semplicemente la mamma? 
– Ma io non riesco mai ad avere una tregua, un intervallo. Non permette a nessun altro di tenerla in braccio e piange quando la lascio. 
– Sai, questo succede perché ti ama più di chiunque altro al mondo, è così terribile? 
– No, ma non riesco a combinare nulla. 
– Cosa???? Stai facendo il lavoro più importante e necessario di tutti – quello di MADRE. 
– Beh, come facevo a saperlo? Non è arrivata con le istruzioni per l’uso… 
– E invece sì! Te le avevo date già, in un libretto chiamato “Istinti”. 
– Ah, già, me l’ero dimenticato.
– Guarda, perché non ti rilassi semplicemente, dai un po’ di tempo al tempo, e se le cose non vanno comunque a posto, fammi sapere; vedrò di farti avere un rimborso. 
– Va bene, ma… sai una cosa? Forse questa qui non è tanto male, dopotutto. 
– Lo so.
– Dio? 
– Sì? 
– Grazie. 

 J. Nielsen, “Da mamma a mamma”, n° 33 – primavera 1999
(Fonte: mammapermamma)

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