A volte lavorano...

22:51

No, un attimo. Sono davvero passati due mesi dal mio ultimo post? DUE mesi?! Se fossi una tipa da luoghi comuni, ora sarebbe giusto il momento di dire un qualcosa tipo è proprio vero che il tempo vola. Ma io non sono una da luoghi comuni, no no.

Comunque il tempo vola lo stesso. Abbattetelo, vi prego. Ma prima datemi un paracadute.

Venendo alle cose serie, vorrei tanto raccontarvi che in questi mesi ho vissuto qualcosa di davvero emozionante, ma sinceramente mi viene in mente proprio poca roba. Alle volte ho la sensazione che il ritmo incalzante della quotidianità la faccia da padrone: arrivo a sera pressoché distrutta dalla giornata lavorativa e passo da un giorno all'altro, da una settimana all'altra, da un mese all'altro così, senza accorgermene. E questo blog è lasciato a se stesso, senza nemmeno un'anima che lo passi a trovare.

Che squallore detta così. Non il blog (cioè, anche lui, ok), ma la mia vita. E invece vi assicuro che la vita da sposa è proprio bella. In tanti me lo chiedono come si sta, come mi trovo, se ci sopportiamo ancora. Ebbene sì, gente: ci sopportiamo. Litighiamo tutti i giorni (ad esempio in questo momento, mentre sono al pc a scrivere, lui si occupa della casa, brontolando: "Eh, le donne di una volta, dove sono finite!?"), ma è proprio questo il bello. Poter litigare, per poi rappacificarsi sempre. Sempre. Credo di non essermi mai addormentata arrabbiata con mio marito. Papa Francesco sarebbe fiero di noi:
"Ai novelli sposi, io dico sempre: litigate pure, arrivate anche a tirarvi i piatti addosso. Ma mai finire la giornata senza fare la pace". 
A parte gli scherzi, la vita in due è molto bella. Il mio pensiero felice (che forse, se fossimo sull'Isola che non c'è, potrebbe addirittura farmi volare), ogni giorno, è sapere che a casa c'è lui che mi aspetta. E che mi ascolterà, mi coccolerà, mi stresserà. Ordinaria amministrazione, insomma.



Vi dirò, una delle cose più belle della vita a due, poi, è che anche i sogni possono moltiplicarsi per due e diventare così molto più grandi, proprio perché condivisi, cuore a cuore, con la persona che hai accanto. In questi ultimi giorni, un desiderio che è rimasto a lungo assopito da qualche parte dentro di me, si sta di nuovo facendo largo, direi, nel cuore di entrambi.

"Questo (il cimitero) è anche un luogo di speranza", ha detto don Mariusz ieri durante l'omelia, "perché Gesù non si è fermato nel sepolcro". In quel preciso momento, un'immagine mi si è affacciata alla memoria... Nitida, come un invito forte e chiaro:


Eccolo lì, il desiderio di tornare in quel sepolcro, per riscoprire l'alba del terzo giorno, quella senza fine. Questa volta, un desiderio condiviso e - forse - non così irraggiungibile... Vedremo, nelle prossime puntate.

Ultim'ora: lui - che al momento sta stendendo un bucato - si lamenta che i panni sono appiccicosi. Forse conviene che io vada a controllare. A far finta di assomigliare, almeno un po', alle donne di una volta.

Buona serata e buonanotte a tutti voi. Un abbraccio.

You Might Also Like

0 commenti