Teniamo botta bis

20:18

L'ignaro passante certamente non può sapere che se l'autrice di questo blog è assente da tempo, non è perché si è presa una vacanza o un anno sabbatico e nemmeno perché ha desistito, decidendo di abbandonare il suo diario elettronico. No. Nulla di tutto questo.

Mi sono semplicemente imposta di non venire più qui a scrivere fino al 27 febbraio, giorno in cui - si spera - avrò consegnato finalmente questa noiosissima tesi che si sta prendendo tutto il mio tempo e le mie energie. Ho dovuto farlo, o avrei potuto dire addio alla laurea. Adesso come adesso, invece, la stesura procede, tra alti e bassi, verso la conclusione. Vedo la luce in fondo al tunnel, insomma.

Ma se sto scrivendo oggi, non è per raccontarvi delle mie avventure (o disavventure) con la tesi. Affatto. Se sto scrivendo, è perché a pochi chilometri da casa mia la piena del fiume Secchia ha rotto l'argine, creando rapidamente una falla di una cinquantina di metri e invadendo quindi la pianura a nord di Modena. Al telegiornale ne parlano poco e dando per di più notizie sbagliate o piuttosto sottodimensionate. Qui si parla di circa 75 km quadrati di terre invase dall'acqua. Terre anche abitate. Migliaia le persone sfollate o intrappolate per giorni ai piani alti delle loro abitazioni.

Ora che la falla è stata chiusa, la situazione va lentamente migliorando, ma rimangono ancora paesi in buona parte sommersi - Bastiglia e Bomporto, in particolare - e la massa d'acqua sta lentamente raggiungendo altre zone della Bassa modenese, tutte comunque già duramente colpite dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012.

Vorrei poter fare qualcosa di concreto per aiutare questi amici e fratelli così duramente colpiti, ma al momento posso "solo" limitarmi a pregare. Amici, siete nelle mie preghiere tutti i giorni. Dio vi protegga e vi doni, ancora una volta, la forza di rialzarvi! Vi abbraccio tutti!


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