Umanità alla deriva

17:37

Buongiorno cari! Con la grande costanza e perseveranza che mi contraddistinguono, oggi sono nuovamente qui a scrivere nel mio piccolo salotto digitale, dopo averlo trascurato per mesi. So che nessuno ne sentiva la mancanza, ma io, improvvisamente, sì. Ne sento la mancanza perché un evento del tutto inaspettato, nei giorni scorsi, mi ha portata a rivisitare queste mie pagine, che credevo per lo più deserte... E invece, forse... Chissà. So già che per il prossimo mese magari scriverò qualche altro post, poi silenzio stampa fino al prossimo evento più o meno casuale che mi ricorderà che io, effettivamente, ho un blog. Ma va bene così. Non sono certo una giornalista o un'opinionista di alcunché. Solo una moglie e mamma piuttosto limitata, brontolona e chiacchierona che ama scrivere di sé e del bello della vita. E ogni tanto viene qui a farlo, senza pretese.
Dall'ultimo mio intervento qui, in realtà, non sono cambiate poi così tante cose - tipo adesso non ho 3 o 4 figli, ma sempre e solo il piccolo nanetto Michi, che ormai ha la bellezza di 10 mesi e mezzo dentino. Però a marzo ho ripreso il lavoro, il che mi prende davvero molto più tempo di quello che speravo e il poco tempo libero che ho lo dedico tutto alla mia famiglia (ci mancherebbe altro).

Ora, quindi, non ho bene in mente di cosa vorrei scrivere oggi. Ho detto che mi piace parlare del bello della vita, ma le notizie di questi ultimi giorni non fanno altro che metterci sotto il naso la corruttibilità dell'animo umano, che lo porta a gesti estremi, disperati, pieni di odio e distruzione. 

"Per fortuna c'è ancora un po' di umanità, nell'umanità." Lo scorso novembre concludevo così un post sugli attentati di Parigi. Oggi invece, dopo che a quella si sono aggiunte altre stragi in Mali e a Bruxelles, Istanbul, Dacca, Nizza, viene proprio da chiedersi dove stia andando a finire questa umanità... In una parola, direi che ci stiamo autodistruggendo: un attentato in Europa viene solitamente seguito da qualche bombardamento in Siria, Iraq, o laddove si ritiene che sia il "pericolo" per l'Occidente. In questo modo, però, ha avuto inizio una catena di odio che non avrà mai fine. Non se andiamo avanti così.

Credo che episodi così bui non abbiano bisogno di grandi teorie e congetture su chi li ha causati, sul suo trascorso o le sue motivazioni. No, davanti a questo ci vuole solo una cosa: silenzio. Troppe parole inutili e vuote vengono sprecate a commentare queste tragedie e il dolore che seminano. Se ogni persona appartenente al genere umano riuscisse invece a fare silenzio dentro e fuori e a interrogarsi sulla deriva a cui tutto ciò ci sta portando, ci si renderebbe conto che, forse, stiamo tutti sbagliando qualcosa.

Cosa? Io risposte non ne ho. Non so cosa si dovrebbe fare per uscire da questa spirale di odio. Non lo so. So solo che una Persona, 2000 anni fa, è morta in croce per strappare dalla morte l'umanità intera. E noi causiamo la morte gli uni degli altri, come se nulla fosse. Da qui penso debbano partire tutte le riflessioni e in Gesù soltanto si potranno trovare soluzioni.


"Siamo così diversi per colore della pelle, cultura, religione. Ci guardiamo spesso con diffidenza, sospetto, paura. Ci facciamo guerra gli uni gli altri. Eppure Dio è Padre di tutti, ci ama tutti ed ognuno. Non vuole abitare con un popolo - "il nostro, naturalmente", ci verrebbe da pensare - e lasciare da soli gli altri popoli. Per lui siamo tutti figli e figlie suoi, un'unica famiglia."

(dalla Parola di Vita di Giugno 2016 - Fabio Ciardi)

You Might Also Like

0 commenti